Stamattina mi sono svegliato e, andando a controllare la posta sul mio MacBook, leggo che il padre di un mio carissimo amico ha lasciato silenziosamente questa vita. Una stretta al cuore; quella sensazione che si prova in questi casi; lo smarrimento, il dolore, il silenzio. Ti verrebbe di correre da lui ed abbracciarlo. Ma sei lontano. E non sai quali sono le parole giuste da usare. Quella brutta espressione che usiamo di solito; quel dire "condoglianze" che non serve a nulla se non a rendere formale un sentimento puro di disagio. Meglio tacere, e lasciare al silenzio il compito di curare le ferite, di accompagnare il pianto per la perdita di una persona cara. Quando hai tuo padre accanto, tutto sembra scontato; pensi che sia immortale, pensi che sarà la tua guida, il tuo faro per tutta la vita. Troppo spesso dai tutto per scontato. Anche non dire un ti voglio bene, sembra normale. Non pensiamo mai a quante occasioni abbiamo perso a non esprimere il nostro amore, la nostra gratitudine per averci messo al mondo e averci fatto crescere. Poi arriva quel giorno, e vorresti urlare, vorresti tornare indietro e dire molte cose; ma ora è troppo tardi, non puoi più. Arriva il giorno del dolore. E solo qual giorno ti rendi conto di quanto ti manca e ti mancherà quello sguardo, quel respiro, quella voce, dolce e severa. Ti senti solo. Ti senti indifeso. Sei li con lo sguardo fisso su quel corpo, che spesso ha guidato la tua vita, le tue scelte. Come un vecchio condottiero stanco, ripone oggi la sua spada, come a dirti... ho fatto tutto quello che potevo fare per farti diventare un uomo figlio mio... ora pensa tu a essere un padre generoso e presente... lascio a te la mia spada... usala per proteggere la tua vita, per proteggere la tua famiglia... ora dovrai capire che sei finalmente diventato... un UOMO!
Dedicata a chi sa...
Mau
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